La caduta del fascismo
25 luglio – 8 settembre 1943
Il 1943 fu un anno di svolta: il Sovrano tolse la fiducia al Duce e il regime crollò miseramente.
Descrizione
Il 1943 fu un anno di svolta.
Un regime, che nel 1936 aveva proclamato di aver riportato “l’impero sui colli fatali di Roma” e che perciò riteneva di essersi garantito il consenso popolare per un numero indefinito di anni, crollò miseramente in quanto il Sovrano tolse la fiducia al Duce come se si fosse trattato di una qualsiasi crisi parlamentare. Certamente il Gran Consiglio aveva votato la sfiducia, e certamente era il Re ad avere il potere di dimissionare Mussolini, ma la crisi era l’epilogo di un malessere popolare che durava da tempo e che lo sbarco degli Alleati in Sicilia, il 10 luglio, aveva ulteriormente acutizzato.
E fu sempre il malcontento popolare a indurre il Re e il nuovo governo a cercare di giungere a un armistizio con gli Alleati.
L’8 settembre venne scritta una pagina nera: la fuga del Re, il governo a Pescara, la dissoluzione delle Forze Armate; ciononostante, l’Italia diede vita a una Resistenza antifascista, innervata dai sei partiti di CLN, che permise al Paese di rientrare nell’ambito delle nazioni democratiche.