Eleonora Duse

Il 21 aprile 2024 saranno trascorsi cento anni dalla morte di una donna straordinaria, una figura importantissima nel panorama culturale del nostro Paese: stiamo parlando di Eleonora Duse. Attrice talentuosa a teatro e poi anche su pellicola, venne chiamata La Divina per le sue interpretazioni struggenti che ammaliarono gli spettatori di quasi tutto il mondo, fu la principale protagonista della propria esistenza in un secolo che voleva le donne perlopiù dietro le quinte. Questa incredibile modernità nel personaggio della Duse ci permette di comprenderla meglio con il passare del tempo e soprattutto con l’evolversi dei ruoli femminili nella società attuale: dalle decisioni lavorative alla sua vita sentimentale e coniugale, Eleonora fu indipendente prima di tutte, tenne sempre le redini e rimase sempre coerente con le proprie scelte, pur attraversando anche momenti di travaglio e grande dolore.

È questa coerenza nell’autodeterminazione il tratto che viene giustamente marcato all’interno del nostro libro “ELEONORA DUSE – Donna libera, anima errante”, scritto dalla giornalista Cristina Sartori: in occasione del centenario, l’autrice ha deciso di ripercorrere la vita dell’attrice suddividendola, più che in capitoli, in “momenti” significativi che permettessero di restituire maggiori suggestioni legate a questa personalità così complessa e attraente, ognuno dei quali è introdotto da una citazione per rappresentarne una sfaccettatura. Troviamo allora il “gesto” che era la cifra interpretativa più innovativa e geniale della Duse; l’ identificarsi con le donne dei suoi ruoli, ma rigorosamente “donne che hanno pianto” alle quali dava voce; gli “amori” che visse con tutta se stessa e che talvolta adombrarono la sua grandezza di attrice; la “maturità” così indomita, fiera e ancora ricca di fascino e di creatività, e infine le lettere a rivelarci la sua necessità di scrivere per lasciare testimonianza del proprio lato più intimo, reale e autentico. Nei due capitoli finali in particolare scopriamo Eleonora dietro La Duse, la Lenor che non è Ermione, la madre oltre l’attrice, piena di una candida bellezza che ne segna ogni ruga; ed è inevitabile il rimando ad Asolo, il posto che forse aveva scelto proprio per riappropriarsi di Eleonora dopo essere stata La Duse per decenni – il luogo dove tuttavia giunse solo ad occhi già chiusi, perché la frenesia della sua esistenza non le permise altro riposo che quello eterno.

È una lettura piacevole, intervallata da illustrazioni e fotografie, che ci permette quindi di entrare nel personaggio – è proprio il caso di dirlo – e magari prepararci ai numerosi eventi che accompagneranno questo Centenario Dusiano, da Asolo al Vittoriale passando per la rete web: è un’occasione per trovare ispirazione da una vita eccezionale, da una grande donna che fino all’ultimo dei suoi giorni rimase fedele a se stessa.

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Articolo scritto da Marilena Ferrara