100% Pasolini

Un libro per celebrare, nel centenario della sua nascita, “l’ultimo poeta del ‘900”, come disse Moravia il giorno dei suoi funerali. Luisa Rainer Chiap ha elaborato una pubblicazione che racchiude due racconti, due facce contrapposte che insieme definiscono un’unica anima: “Pasolini. Dicono di me – Dico io” (Editoriale Programma) si sfoglia da entrambi i lati, due fronti di copertina che tra luci e ombre raccontano Pier Paolo Pasolini attraverso le parole dei suoi manoscritti, i ricordi degli amici e le riflessioni di ammiratori e delatori.

Da un lato una copertina bianca, “Dicono di me”: Pasolini sotto i riflettori, raccontato e ricordato da chi lo ha conosciuto, studiato, amato e odiato. Sono state fatte infinite riflessioni sullo scrittore friulano, sono state scritte innumerevoli pagine, ma le parole di questa parte del libro non vogliono essere che alcune delle note che compongono un intero concerto, quelle che – si augura l’autrice – permetteranno di pregustarne l’intera partitura; come intuire una storia d’amore da una cartolina mandata dal fronte.

Dall’altro lato una copertina nera, l’abisso interiore del poeta: ora parla Pasolini, “Dico io”, perché Pasolini vive. I suoi manoscritti ancora parlano, rapiscono e incantano. Parte di versi e riflessioni lasciati come dono ai posteri, sono qui raccolti in modo sparso, come semi su un campo lanciati per far germinare idee e far rifiorire gli animi.

Ad arricchire il volume le illustrazioni di Linda Simionato (curatrice dell’intera grafica) che, con tratti in bianco e nero, luci e ombre, cercano di indagare lo spirito controverso e ambivalente del “poeta maledetto”.